la sardegna fenicia e cartaginese

sabato

Fin dalla metà del III millennio a.C., la striscia costiera che a nord della Palestina si affaccia al Mediterraneo, e che ad est i monti del Libano la separano dall'entroterra, fu abitata da una popolazione semita chiamata dai Greci con il nome di Fenici. Dall'inizio del II millennio a.C., fino alla fine dell' età del bronzo, furono tributari dei faraoni egiziani, ma dal 1200 a.C., l'arrivo dei Popoli del Mare e le loro invasioni lungo le coste anatoliche e siro - palestinesi, sconvolsero l'impero Ittita e crearono gravi difficoltà ai faraoni d'Egitto costringendoli ad arretrare verso il delta del Nilo.

Alcuni gruppi di invasori occuparono le coste palestinesi, è il caso dei Filistei, ma secondo alcuni studiosi, anche i Fenici erano tra le popolazioni che li componevano insieme agli Eqwesh, Teresh, Lukka, Shekelesh, Sherden (questi ultimi da molti ricercatori identificati con i Sardi nuragici). Le invasioni travolsero le antiche civiltà che si affacciavano sul Mediterraneo, quelle che resistettero, come riusci a fare l'Egitto, ne uscirono indebolite. Fu l'inizio di un medioevo di lunga durata. A riprendere le rotte marittime sembra siano stati i Fenici che si fecero conoscere come esperti e valorosi marinai, i primi ad affrontare la navigazione notturna in mare aperto orientandosi per mezzo delle stelle.Nel corso dei secoli IX e VIII a.C., si hanno notizie della loro presenze lungo le coste della Sardegna. Secondo le più recenti ricerche, i villaggi nuragici costieri situati nelle rade del meridione dell'Isola furono i primi punti di contatto tra i commercianti fenici e gli antichi sardi. Questi approdi costituivano dei piccoli mercati dove venivano scambiate le più svariate mercanzie. Con il costante prosperare dei commerci, i villaggi si ingrandirono sempre di più, accogliendo stabilmente al loro interno l'esodo delle famiglie fenicie in fuga dal Libano. In questa lontana terra esse seguitarono a praticare il loro stile di vita, i loro propri usi, le proprie tradizioni e i loro culti di origine, apportando in Sardegna nuove tecnologie e conoscenze. Tramite matrimoni misti ed in un proficuo e continuo scambio culturale, i due popoli coabitarono pacificamente e i villaggi costieri divennero importanti centri urbani, organizzati in maniera simile alle antiche città stato delle coste libanesi.[1]. I primi insediamenti sorsero a Karalis, a Nora, a Bithia (nei pressi di Pula), a Sulci nell'isola di Sant'Antioco, a Tharros nella penisola del Sinis, e poi a Neapolis (nei pressi di Terralba) e a Bosa. Contemporaneamente al prosperare in Sardegna di questi centri costieri, dall'altra parte del Mediterraneo, nel continente africano, nell' 814 a.C. secondo la tradizione classica, nasceva Cartagine, e sessanta anni più tardi, in quello italiano, nasceva Roma

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