Archeologia nel piccolo paese di Gonnostramatza (or)

domenica

Nel territorio di Gonnostramatza, gli insediamenti umani, sono documentati fin dal periodo nuragico, anche se ormai limitate sono le tracce riscontrabili nel territorio (nuraghi Bruncu S’arbia, Cuccuru Bingias, Nuraxi Molas, Genna Maiu, Corruardu, Loc. Sa costa Manna, S’orcu, Chiccu Eccis, Pallariu Pala S’arrideli, Scalaxeddu, Cadrogu, Brunchiteddus, Loc. Seddargia, Bingia ‘e monti, Loc. Perda cruxi, Bruncu S’omini mortu, Loc. Cruccu di Gonnostramatza oltre alla presenza di alcune tombe megalitiche e un pozzo nuragico).
È certa la presenza delle civiltà del periodo romanico documentabile con numerosi ritrovamenti di oggetti, mentre allo stato attuale della ricerca, non figurano permanenze del periodo punico e non si hanno neppure notizie riguardanti l’alto medioevo. Intorno all’anno mille il territorio di Gonnostramatza faceva parte del Giudicato di Arborea ed anzi né era capoluogo della curatorìa.
Successivamente tutto il territorio di “Part’e Montis” cade sotto il dominio degli spagnoli prima e dei Piemontesi poi. Nel periodo di dominazione Piemontese, Gonnostramatza faceva parte nel marchesato di Quirra.
Caduto il regime feudale (1846), i territori dell’Alta Marmilla vennero suddivisi secondo le nuove unità Amministrative, comuni, mandamenti e province che corrispondono più o meno all’attuale suddivisione. Al posto del ponticello che sta all'interno dell'abitato vi era un ponte di epoca romana a 5 campate (è riportato sullo stemma del Comune), abbattuto nel 1928 per costruire gli argini sulle sponde del fiume. Il terzo è stato costruito negli anni ' 60 per consentire il collegamento delle strade provinciali di Cagliari e Oristano.

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