Archeologia in Sardegna: La Civiltà Nuragica

giovedì


Le origini

La Civiltà Nuragica nasce nella prima età del Bronzo, intorno al
XVIII secolo avanti Cristo; il nome deriva dal suo monumento più caratteristico:
il “nuraghe”. Non sappiamo come i nuragici chiamassero
se stessi, perché non ci è rimasta alcuna testimonianza scritta
di quel periodo, ed è lecito ritenere che essi non conobbero mai una
loro scrittura. Le testimonianze di altri popoli, che parlino delle antiche
genti della Sardegna, sono tutte di epoca molto tarda (soprattutto
di età romana) e non ci sono di grande utilità: si tratta di notizie
composte, forse sulla base di lontane leggende tramandate per
generazioni, quando ormai la Civiltà Nuragica, nei suoi tratti caratteristici,
non esisteva più da diversi secoli.



Sull’origine del popolo dei nuraghi, gli studiosi sembrano abbastanza
concordi nel ritenere che queste genti non provenissero
dall’esterno ma fossero gli stessi sardi che già avevano dato vita,
nelle epoche precedenti (Neolitico ed Età del Rame), alle grandi culture
della Sardegna prenuragica, e che ora, a seguito delle trasformazioni
sociali ed economiche seguite alla scoperta e all’uso del
metallo (bronzo, soprattutto), si erano evolute verso forme più complesse
di organizzazione sociale, determinando anche la fioritura
di una architettura originale: è il periodo che, nell’Europa occidentale
e mediterranea, viene indicato con il termine di “Protostoria”.
Già in precedenza nell’Età del Rame, all’epoca della cultura
di “Monte Claro” (intorno alla metà del III millennio a.C.), si
avverte, soprattutto nella Sardegna settentrionale, l’esigenza di
proteggere gli abitati, ubicandoli su alture scoscese, difese, nei
lati più esposti, da poderose muraglie megalitiche; talvolta, oltre
alle grandi muraglie, venivano realizzati dei recinti-torri di piccole
dimensioni, semicircolari (Monte Baranta, Olmedo-SS) o
quadrangolari (Fraigata, Bortigiadas-SS), provvisti di ingressi,
che racchiudevano degli spazi ridotti sul bordo del pianoro: quasi
una sorta di ultimo baluardo di difesa. Sarà forse proprio da
questo tipo di edifici che nascerà, nei secoli successivi, l’idea del
“nuraghe”.
La Civiltà Nuragica vera e propria comincia a svilupparsi negli
ultimi tempi della cosiddetta “Fase di Bonnanaro”: l’aspetto cul-
turale della più antica Età del Bronzo (nella prima metà del II millennio



a.C.), caratterizzato soprattutto dallo sviluppo del megalitismo
funerario. Sarà in questo periodo che, dagli antichi dolmen
della fine del Neolitico, si perverrà, attraverso il dolmen “a galleria”
(o allée couverte), alla tipica sepoltura megalitica nuragica: la
“tomba di giganti”.


La prima fase, denominata Nuragico I (1700-1500 a.C.), vede
il formarsi dei caratteri principali di questa civiltà; fra la fine del
Bronzo Antico e gli inizi del Bronzo Medio (XVIII-XV sec. a.C.) si ha
l’edificazione dei primi “protonuraghi”, conosciuti anche come “nuraghi
a corridoi”.

0 commenti:

Posta un commento